Responsabile scientifico: Paolo Viti
La Sezione Testi Teatrali è stata istituita di recente allo scopo di favorire e promuovere lo studio di opere di teatro dell’età medievale e umanistica in modo sistematico e analitico. Scopo fondamentale è quello di produrre edizioni critiche di testi da trasferire anche on line come ‘corpora’ di un genere letterario connesso sia con la produzione classica sia con la realtà successiva, che si diffonde per l’Europa intera e che produce non solo commedie e tragedie ma pure opere di non sicura e facile definizione insieme a mimi, a contrasti e a rappresentazioni derivanti dal mondo religioso. Nel teatro si esprime, comunque, a livelli assai differenziati, la cultura dell’Europa a partire dall’età medievale, durante la quale non solo si perse il concetto di ‘rappresentazione’ ma mancò pure il teatro ‘profano’ a vantaggio di un teatro ‘sacro’. Il teatro classico rinacque col movimento umanistico, ma non fu una semplice imitazione di immagini, di figure, di strutture: fu, soprattutto nella prima parte del Quattrocento, un innovativo aggancio con la realtà quotidiana delle città e delle università, vissuta spesso con senso di ironia, di beffa e di avventura. Caratteristiche che vennero a diminuire nella seconda parte del Quattrocento quando prevalse una maggiore volontà di imitazione degli esempi classici.
Spazio della ricerca non sarà solo la produzione teatrale in lingua latina, anche se questa appare come la più innovativa, soprattutto all’interno della storia della letteratura italiana del secolo XV, ma anche le commedie e le tragedie in lingua volgare troveranno validità di studio e di indagini. Ciò consentirà di seguire lo sviluppo di questo tipo di produzione, che nasce con forme e soluzioni assai incerte e fondate su elementari esiti narrativi per poi assurgere a sempre più solide prove letterarie che segnano risultati innovativi nel complessivo tessuto culturale italiano ed europeo.
La Sezione Testi Teatrali si propone di procedere secondo basi di lavoro fondamentali che possono sintetizzarsi nelle seguenti linee operative: 1) costituzione di una bibliografia esaustiva, anche facendo riferimento a prodotti online, delle opere e sulle opere di teatro medievale e umanistico allo scopo di facilitare indagini specifiche, monografiche e monotematiche; 2) edizioni di testi che mettano in circolazione opere definite con sicure metodologie e rigore filologico, arricchite anche da traduzioni in italiano e da essenziali commenti, intese come il risultato di ricerche codicologiche, testuali e linguistiche originali, su scritti fino ad ora spesso non studiati, alcuni dei quali privi di edizioni moderne accettabili; 3) studi critici che possano ricostruire le vicende biografiche degli autori e degli ambienti, la portata dell’imitazione rispetto ai modelli antichi, l’autonomia ed originalità delle opere, le caratteristiche della lingua latina che in poche occasioni recepisce l’influenza del volgare, il legame col mondo contemporaneo, le testimonianze e le tipologie delle rappresentazioni.
Di particolare riferimento – anche sul piano metodologico – è la Collana «Teatro umanistico» diretta da Stefano Pittaluga e Paolo Viti, avviata nel 2011, dove sono stati editi già 12 volumi di testi di commedie e di tragedie dei secoli XIV-XVI e altri sono in fase di studio e di preparazione. La Collana si sta rivelando come strumento di straordinaria importanza nell’approfondimento di un settore fondamentale della cultura italiana ed europea fra Trecento e Quattrocento quale quello del teatro, e quindi delle commedie (assai più numerose) e delle tragedie (maggiormente condizionate dai modelli classici).