Si tratta di una collezione digitale composta attualmente da oltre 610.000 immagini, corrispondenti alla digitalizzazione integrale di 1655 manoscritti e tre cataloghi a stampa settecenteschi che descrivono i codici appartenenti al fondo Plutei.
Lo spoglio analitico di ciascuno dei manoscritti attualmente pubblicati, ha permesso di individuare i titoli di svariate migliaia di opere in essi contenute; il caricamento dei dati nel sistema di fruizione - che procede in maniera continua - ad oggi permette di reperire informazioni su 2080 opere appartenenti a più di 500 autori; nel mese di dicembre, il sistema renderà disponibili agli utenti informazioni dettagliate su più di 8000 opere, appartenenti ad oltre 1600 autori.
L'interrogazione della base dati, avviene attraverso una interfaccia web, disponbile all'indirizzo http://teca.bmlonline.it; gli utenti possono utilizzare una delle tre modalità di consultazione predisposte: ricerca libera, base ed avanzata; i risultati ottenuti potranno essere filtrati a seconda della loro provenienza: dai cataloghi a stampa, dai record relativi ai codici, dai record relativi agli spogli.
corrispondenti agli oltre 3900 codici che appartengono al fondo Plutei Tutti i metadati, le informazioni cioè relative ai nomi degli autori ed ai titoli delle opere, così come i dati cronologici e le segnature (oltre ad una serie di indicazioni di carattere amministrativo e gestionale), sono state desunte dai cataloghi di Assemani, Bandini e Biscioni, e codificate utilizzando lo il profilo applicativo XML-MAG, uno standard nazionale promosso dall'ICCU e dalla Direzione Generale per i Beni Librari; Per favorire l'interoperabilità verso l'esterno e rendere possibile il colloquio fra la base dati dei Plutei Digitali ed altri sistemi, a livello internazionale, è stato utilizzato il protocollo OAI-PHM, uno standard per la pubblicazione e lo scambio delle informazioni in ambiente digitale